Un febbraio colorato


 L'altra settimana si è concluso, con l'esame finale, il corso colore per il primo anno di corso dell'indirizzo di Illustrazione allo Ied di Torino.
Come sempre trovo questo ultimo atto emozionante perchè si tirano le somme di quanto appreso e mi meraviglio sempre, dopo tutti questi anni,  di quanta passione sul colore ci sia nei ragazzi.

L'ultimo atto del corso e dell'esame è la creazione della parete colorata.
Tasselli colorati dietro ai quali c'è tutto il percorso intrapreso in tre giorni di lavoro intenso.


Solitamente nei  miei corsi colori inizio con il parlare del colore soggettivo.
E' per me molto importante soffermarci su noi stessi e su cosa pensiamo sul colore. 
Gli esercizi per iniziare sono molti. Mi piace cambiare nel tempo , i miei preferiti sono alcuni esercizi tratti dal libro di Betty Edwards, L'arte del colore., dal libro Punto, linea , superficie e da Lo Spirituale dell'arte di Vasilij Kandinskij, da Il Colore persuasivo di Lia Luzzatto e Renata Pompas.
Si inizia così a pensare al colore non più in termine di "mi piace" "non mi piace" ma utilizzando le emozioni, la memoria, le sensazioni : i nostri colori caldi, freddi, chiari, scuri, umidi ... Costruendo così la nostra personale e particolare cartella colore frutto della nostra personalità, di quello che ci rende unici.


La ricerca colore diventa pretesto per sperimentare e "pasticciare" con il colore.
Ragionando insieme si scoprono i colori considerati "sporchi" , i colori delle nuvole, del cielo.
Ci si accorge che l'erba non è sempre verde e il cielo non è sempre blu.
E' un bellissimo esercizio che ho preso in prestito leggendo il meraviglioso libro
di Jason Fulford e Tamara Shopsin " I colori che non ti aspetti" Ispirato al modo i cui gli artisti vedono il mondo in collaborazione con il Whitney Museum of American Art.




Con lo studio sulle tre variabili del colore entriamo nel vivo del colore "oggettivo" 
 Tonalità, luminosità, saturazione. Utilizzando qualsiasi programma a computer basta muovere il cursore e il colore cambia. Ma cosa vogliono dire veramente questi termini?
Lo si scopre sporcandosi un pò le mani e meravigliandoci dei colori imprevisti che appaiono nei nostri fogli.



Così piano piano aumentano le conoscenze sul colore così come i nostri quadrati.
Ne realizziamo veramente tantissimi.

Ci servono per capire le tonalità, le scale tonali, per creare atmosfere...le nostre atmosfere. Perchè i colori sono i nostri, quelli trovati e scoperti durante il percorso soggettivo, rincorsi e riconosciuti durante il percorso oggettivo.



Iniziamo quindi a decodificare le immagini, cosa è meglio usare se voglio creare un'atmosfera, cosa se voglio indirizzare lo sguardo.
Il rimanere astratti ci fa concentrare maggiormente sul colore. La linea ci svierebbe ...specialmente all'inizio.




E arriviamo così alla fine dei nostri tre giorni...al giorno dell'esame dove iniziamo con incollare i nostri primi quadrati




Ed è così che
Zoe, Simone, Herta, Angela, Dario, Gianluca, Celeste, Aurora, Piercarlo, Virginia, Alice, Riccardo, Teresa, Andrea, Agnese, beatrice, Sveva, Sabrina, Yifei, Petra
iniziano a inserire i loro colori, il loro percorso intrapreso e 
si inizia a creare il colore della classe 

e alcuni colori vengono accesi e sottolineati dalla sovrapposizione di colori caldi, freddi, complementari, chiari, scuri...



 E una volta terminato si può ricominciare....

perchè il viaggio sul colore non è terminato. Questo è solo l'inizio ...un vero viaggio sul colore dura nel tempo ...spero che questo sia stato un buon inizio.



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