Descrivere il colore
Questo post avrei voluto scriverlo prima, ma si sa , almeno per quanto mi riguarda il tempo corre più veloce dei miei scritti. Nel libro Colour, a Visual History, di Alexandra Loske e di cui avevo già parlato qui ho scoperto persone interessanti, studiosi, paesaggisti, maestri, artisti di cui non avevo conoscenza e che mi hanno incuriosito.
Uno di questi è l'architetto e pittore Wiliam Oram che si interessò dell'uso del colore nella pittura di paesaggio nella seconda metà del
diciottesimo secolo e progettò di pubblicare un trattato sull'argomento. Non ci riuscì. Ma dopo la sua morte nel 1777 la sua vedova raccolse i suoi
scritti e li diede a un suo parente, l'antiquario Charles
Clarke, perchè se ne interessasse e li pubblicasse. Clarke così fece e nel 1810 Clarke pubblicò:
Precepts and Observations on the Art of Colouring in Landscape-Painting, by the late William Oram, esq., of his Majesty's Board of Works
Questo libro che parla dell'arte della colorazione nella pittura del paesaggio non differisce molto da altri scritti sulla pittura di paesaggio del periodo, ma le illustrazioni sono insolite e piene di spunti interessanti.
Ad esempio, nell'immagine qui sopra titolata "Memorandum di una immagine di Nicolas Poussin" le varie parti del dipinto, per meglio ricordare quello che si era osservato, vengono descritte con note dettagliate scritte, piuttosto che utilizzando il colore.
Ho provato a cercare il dipinto di Nicolas Poussin da cui è tratto questo schema, ma sfortunatamente non sono riuscita a trovarlo. Mi sarebbe piaciuto capire come le descrizioni si sposavano con il colore reale della tela.
In realtà non si sa bene chi abbia creato le tavole con gli schemi, ma è sicuro che illustrino chiaramente i resoconti osservativi, ma estremamente personali, della disposizione dei colori fatta da William Oram.
Anche in questa immagine titolata "Memorandum del cielo"
è interessante come i colori vengano elencati come rosso, giallo , blu con le loro caratteristiche luminose o con il sottolineare la loro capacità di essere colori dalle tonalità calde o fredde. Effettivamente quando noi vediamo questi colori nel cielo non ci stupiamo di molto. Ma l'elenco scritto e la così dettagliata descrizione possono dare una impressione strana e talvolta poetica della combinazione di colori osservati.
Non vi siete mai trovati di fronte ad un paesaggio, o un quadro con la voglia di fermare i colori, l'emozione che vi trasmette e improvvisamente accorgervi di avere con voi solo un foglio (piccolo) di carta e una biro?
Forse per "l'era del telefonino" è una cosa inimmaginabile, ma ricordo ancora di avere scritto note su scontrini, incarti di caramelle, biglietti volanti che trovavo nella borsa per fermare un'immagine, una sensazione un panorama che mi incantava. Ovviamente la biro aveva un solo colore e quindi mi arrangiavo con descrizioni più o meno articolate.
Scoprire che William Oram annotava il colore di ciò che lo entusiasmava con descrizioni ( lui sì ) articolate invece di annotare il colore con un colpo di pennello, non so perchè, ma l'ho trovato molto interessante!
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